IL TRATTAMENTO DEI “CAPILLARI” DELLE GAMBE SECONDO EVIDENZA SCIENTIFICA

Secondo le evidenze scientifiche, fino al 30% dei trattamenti di eliminazione dei cosiddetti “capillari” delle gambe può esitare in una pigmentazione della pelle certamente non soddisfacente sul piano estetico (European guidelines for sclerotherapy in chronic venous disorders, Phlebology Journal 2014;29(6):338–354).

Prima azione da compiere al fine di evitare questa complicanza è un opportuno inquadramento diagnostico che DEVE partire da una dettagliata raccolta della storia clinica del paziente.
Successivamente, un esame eco-color-Doppler ad alta risoluzione di entrambe le gambe DEVE essere compiuto, valutando nel dettaglio TUTTA la circolazione venosa (profonda e superficiale).
Difatti, nel 26% dei casi apparentemente solo estetici, un attento esame diagnositco rivela alterazioni del sistema venoso più profondo (Telangiectasia in the Edinburgh Vein Study: epidemiology and association with trunk varices and symptoms. Eur J Vasc Endovasc Surg 2008;36:719–724).
Non identificare vasi venosi profondi e non visibili ad occhio nudo, ma responsabili del ”rifornimento” dei vasi più superficiali e visibili, porta immancabilmente al mancato miglioramento estetico della gamba trattata.
Al fine di visualizzare le vene che dal profondo della gamba ”nutrono” i vasi più superficiali, oltre all’indagine eco-color-Doppler, è fondamentale eseguire anche una scannerizzazione di tutta l’area interessata con strumenti definiti “transilluminatori” e/o “visualizzatori a realtà aumentata” (Clinical practice guidelines of the Society for Vascular Surgery and the American Venous Forum. J Vasc Surg 2011;53:2S-48S).
Tale analisi è in grado di evidenziare vasi non visibili né ad occhio nudo né all’indagine ecografica, in quanto di calibro molto piccolo.
Solo una volta identificati con precisione i vasi venosi non visibili ad occhio nudo responsabili degli inestetismi “capillari” sarà possibile procedere al trattamento degli stessi.
Molte le alternative strategiche e tecniche oggi disponibili per l’eliminazione di questi inestetismi. Allo stesso tempo però, le stesse strategie e tecniche hanno diverse indicazioni, ciascuna dedicata a diverse tipologie di vena da trattare.
La scleroterapia rappresenta ancora oggi il più frequente strumento utile all’eliminazione dei “capillari”, in particolare quando il vaso è superiore ad 1 mm di calibro (Comparative study in leg telangiectasias treatment with Nd:YAG laser and sclerotherapy. Laser Med Sci 2019).
La stessa scleroterapia però è altresì una delle tecniche richiedenti la maggior esperienza e maestria, in quanto tanto efficace quanto operatore-dipendente. Il Medico infatti è tenuto a scegliere il giusto farmaco, la giusta tipologia liquida o in “schiuma” del prodotto, la giusta concentrazione, il giusto volume di iniezione, la giusta siringa, il giusto ago, l’opportuno angolo di entrata nel vaso, la giusta pressione di infusione e, soprattutto, il giusto sito di iniezione. In mani opportune la scleroterapia rappresenta strumento di grandissima efficacia e sicurezza nella maggior parte dei casi di inestetismo capillare, ma, allo stesso tempo, tali qualità richiedono pari valore professionale dell’operatore.
Per vasi inferiori ad 1 mm di diametro, la letteratura più recente a evidenziato come i laser transdermici possano rappresentare un’opzione, ove il vaso non sia troppo profondo ed il flusso venoso alimentante il “capillare” non sia troppo intenso (Comparative study in leg telangiectasias treatment with Nd:YAG laser and sclerotherapy. Laser Med Sci 2019).
Nell’utilizzo del laser sarà necessario prestare particolare attenzione al colore della pelle del paziente, in quanto la presenza o meno di melanina potrà cambiare significativamente l’assorbimento dell’energia emessa dallo stesso laser, rischiando così iper ed ipopigmentazioni permanenti.
Anche il laser richiede una notevole esperienza da parte dell’operatore. Molti infatti anche in questo caso i parametri che possono essere modificati da caso a caso, portando così al risultato più o meno soddisfacente della procedura: lunghezza d’onda emessa, quantità di energia emessa su unità di superficie, area del raggio di energia emessa, distanza fra i punti di emissione, durata dell’impulso laser e, soprattutto, sede anatomica ove eseguire il trattamento.
A differenza di quanto troppo spesso creduto dal paziente, il laser non è una sorta di penna magica in grado di “cancellare” immediatamente l’inestetismo. Alterazioni cutanee quali eritemi post-trattamento sono da considerarsi normali e il più delle volte transitori. Visite di controllo sono dunque mandatorie per verificare l’ottimo esito del trattamento e per intervenire precocemente in caso di eventuali complicanze.


In conclusione, nel trattamento estetico dei “capillari” va sfatato il mito di una soluzione immediata e facile alla portata di qualsiasi Medico con una minima esperienza di scleroterapia e/o laser. Allo stesso modo va chiarito come la credenza relativa ad un’inefficacia del trattamento estetico dei “capillari” in quanto “tanto ritornano” sia una convinzione altrettanto sbagliata se contestualizzata in un Centro dotato di Specialisti dedicati a questo tipo di procedure.
Fermo restando che tutti gli interventi estetici sono ineluttabilmente destinati a non perdurare per sempre a seguito dell’età che per tutti avanza, un adeguato approccio al trattamento dei “capillari” può portare ad un significativo risultato. Tale miglioramento estetico dipenderà in gran parte dalla bravura del Medico ed in parte minore da quanto il paziente seguirà i consigli e gli stili di vita opportunamente spiegatigli dal professionista. Una quota di imponderabilità sarà poi associata alle variazioni personali di stile di vita, assetto ormonale e nutrizione verso cui ogni singolo soggetto tenderà.
Al fine di gestire anche quest’ultimo aspetto, un opportuno trattamento estetico dovrà dedicarsi alla gestione del paziente a 360 gradi, seguendolo con la massima professionalità tanto prima qundo durante e dopo la procedura. Solo con questa copertura “capillare” di tutti gli aspetti correlati al trattamento si potrà ottenere un’efficace sparizione dell’inestetismo “capillare” stesso.